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al testo di Sara Cristofori
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Si frange risacca di sogni nel buio di notti viola ritorna la musica perdute le note vibra nel petto acuendone il vuoto lontana l’aurora è fredda ogni strada non c’è orizzonte da fissare negli occhi soltanto le nubi che ovattano il cielo.
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Nando
- 28/11/2014 07:33:00
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Cè dentro silente ciò che poi diventa potente voce alla lettura Il contrasto tra il sogno e la realtà, tra la musica e lo smarrimento delle sue note, qualcosa risuona nel petto ma nulla di echi ritorna; fino al passaggio più bello e più significativo di tutta la poesia (per me): "non c’è orizzonte/da fissare negli occhi", e qui si apre tutta la grandezza e bellezza della relazione io-tu, sia se presenza sia se assenza, poiché lassenza non ne scalfisce la "funzione" costituente lumano. Ma nom voglio "scalfire" la tua bella poesia con accenni filosofici, di cui, tra laltro, sarei incapace.
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Rita Coda
- 27/11/2014 17:20:00
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Il vuoto che indossa il mantello delloscurità alla ricerca di quella luce ventosa e a vortici che è la felicità. Sempre versi affascinanti.Grazie Un saluto. Rita
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Elsa Paradiso
- 27/11/2014 16:51:00
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Il vuoto si riempie quando è denso di queste sensazioni, anche se malinconiche. Molto brava. Ciao, Sara
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francesco innella
- 27/11/2014 09:46:00
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La tua è una bella poesia sul vuoto
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Lorenzo Mullon
- 27/11/2014 09:07:00
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ah sì, ovattiamoci la mente ovattiamoci il corpo ovattiamoci
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Silvia De Angelis
- 27/11/2014 07:06:00
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Quel senso di vuoto, che proviamo, quanndo la luce sallontana dal nostro orizzonte visuale... Buon giovedì Sara, silvia
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